sabato 26 giugno 2010

Venerdì.

La città si trasforma in una giungla.
Ed io scopro di non essere così selvaggia.
Imbottigliata in via Irnerio per un'ora, arrivo ad Anzola troppo tardi, le donne mi aspettavano gia da un pò.
E dopo lunghissimi calcoli di chimica, durati fino alle cinque, mi sono rifiondata nella stessa giungla del mattino, ma con una variante...venerdì pomeriggio, fine settimana lavorativa, voglia di tornare a casa, voglia di appropiarsi del week-end ed io di corsa, con il pesce che mi aspettava, pronto per essere cucinato.
Sola, nel traffico, a combattere per tornare a casa...e quando arrivi non ti sembra vero di esserne uscita indenne, senza nemmeno un graffio, ma soltanto con il limite di sopportazione giornaliero sotto le suole delle ballerine che, adesso, non sopporti più.
Home.
Butti la borsa per terra, ti togli le scarpe, ti alzi i capelli e ad aspettarti, sempre con il solito entusiasmo, Nefi e Morfins, la voglia di coccole e le richieste di attenzione di un'intera giornata.
Il resto della serata è stata di relax e soddisfazioni, lingiune agli scampi, orata in salsa verde, macedonia di pesche bianche e lamponi, il tutto scientemente annaffiato da Cartizze e da buona compagnia.
Cose piccole così...come avrebbe detto Fred Buscaglione.
Adesso sorrido.


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